Tindaro Granata nasce a Tindari (ME) nella seconda metà del 900.
Si diploma all’Istituto per Geometri di Patti e appena ventenne si imbarca su Nave Spica, in qualità di Meccanico Artigliere.
Dopo aver trascorso un anno in
mare occupandosi della gestione e manutenzione delle armi di difesa della nave militare, nel 1999 si trasferisce a Roma col sogno di poter fare teatro. Per vivere lavora come commesso, in diversi negozi di scarpe, a Fontana di Trevi prima e a Largo Argentina poi da Marcus Shoes; poi come cameriere in trattorie e ristoranti.
Artisticamente non ha una formazione accademica.
Frequenta un corso di recitazione diretto da Giulio Scarpati, ma il suo percorso teatrale inizia nel 2002 con Massimo Ranieri, in occasione della messa in scena dello spettacolo “Pulcinella”. Tindaro si presenta al provino teatralizzando la canzone “U pisci spada” di Domenico Modugno.
Viene scelto per il ruolo di co-protagonista.
A seguito di un grave incidente al ginocchio, l’anno dopo, Tindaro sospende la sua attività di attore per due anni, ricominciando con fatica, ma trovando sulla sua strada molti profes- sionisti che lo aiutano a migliorarsi e a crescere. Nel 2009 lascia Roma e si trasferisce a Milano.
Qui Tindaro incontra Carmelo Rifici, col quale inizia un felice sodalizio che lo porta a lavorare in diversi spettacoli a partire da “Il nemico” e ”La testa del profeta”, per il Festival di San Miniato; in “Il gatto con gli stivali” e “Giulio Cesare”, al Piccolo Teatro di Milano; in “Fedra” di Euripide per il festival del Dramma Antico di Siracusa; per lo Stabile di Bolzano nel cast de “La rosa bianca” e “Sanguinare Inchiostro”; infine con Proxima Res, associa- zione di cui fa parte e della quale diventa direttore artistico, viene diretto in “Buio” e in “Chi resta”.